F. e Y., entrambi yemeniti, sbarcano in Italia in tempi diversi e, ancora senza conoscersi, tentano entrambi la fortuna nel Nord Europa. Espulsi e rimpatriati in Italia, stringono amicizia nel CAS di Como dove entrambi vengono accolti nel 2018.
Il legame cresce e una serie di fortunate coincidenze li vede prendere lo stesso treno verso la loro nuova casa, situata in un piccolo paesino pedemontano della provincia di Cuneo. L’amicizia si trasforma in una convivenza in cui si condivide tutto: la spesa, le pulizie, la cucina, la stanza e persino il tirocinio socializzante.

Le barriere che uniscono
Prima che i due si affaccino sul cortile,
il cortile si affaccia
su di loro
Prima che “i due” si affaccino sul cortile, il “cortile” si affaccia su di loro: ben presto infatti gli sguardi sospettosi degli abitanti del paesino si trasformano in timidi approcci. Prima un saluto, poi una battuta e così la tensione si stempera.
Anna, padrona ultra ottantenne di Bobi (cane curioso che si intrufola in casa dei nuovi arrivati), inizialmente mossa da senso di compassione si fida subito di loro, superando la diffidenza che continua a mantenere con il resto del vicinato. Chiede piccoli aiuti ai due baldi giovani per i lavori pesanti che la sua età non le permette più di svolgere: spostare la legna, riordinare il cortile… fino a richiedere la costruzione della “barriera”. Anna chiede infatti la realizzazione di un piccolo cancello per contenere la curiosità di Bobi: in cambio offre “ai due” la verdura del suo orto, latte, pane, dolci e addirittura prosciutto! Ovviamente quest’ultimo non viene consumato ma accettato per non offendere la generosità della signora.
Con il passare delle settimane, F. e Y. riescono a tessere anche altri legami con le persone del cortile: dalla badante bielorussa, al cuoco single, suscitando la curiosità del piccolo borgo che nel frattempo inizia a superare i pregiudizi sul loro conto. L’attività lavorativa svolta nei mesi di tirocinio socializzante presso la vicina Comunità protetta “La Rocca” fa il resto: qui i legami sono tanti sia con gli operatori, che con gli ospiti. Nel frattempo questo permette “ai due” di misurarsi con uno dei valori più riconosciuti in queste terre “sabaude”: il lavoro.
E i nostri due amici superano anche questa barriera.